Un luogo dove Arte, Architettura e Design celebrano l’unione dell’uomo con sé stesso e la natura che lo supporta.
IL CONCEPT
Hunum è anche un posto di ricerca architettonica e di design. In passato non c’era un limite alla possibilità di costruire edifici, ma quest’operazione costava fatica, e richiedeva lo sforzo di un’intera comunità. Per questo motivo quando visitiamo i villaggi di montagna troviamo questo equilibrio fra uomo e natura. I vecchi abitanti di queste zone utilizzavano, per le loro costruzioni, pietra e legname già presenti sul posto, trattandoli in maniera naturale, per renderli più resistenti e duraturi.
Ispirandoci al rispetto e pragmatismo dei nostri antenati, nel recupero dei fabbricati di Hunum abbiamo deciso di mantenere il più possibile inalterate le strutture recuperabili, e di ricostruire il resto utilizzando tecnologie e materiali naturali, che abbiano un basso impatto sull’ambiente, enfatizzando uno stacco visibile tra l’originale e il ricostruito.
I volumi architettonici e gli oggetti che li popolano diventeranno una tela per diversi artisti che verranno coinvolti per elevarli ai valori contenuti nel nostro nome. Humanus, Humus, Unicum.
Il contrasto armonioso fra tradizionale e contemporaneo nelle architetture di Hunum.
Storia di un ritorno. Per chi ci è nato, il rapporto con la montagna è unico ed indissolubile. Non importa quanto uno abbia viaggiato o quante avventure abbia vissuto, alla fine poi ci ritorna. La parola al nostro fondatore.
Uno dei film che hanno segnato la mia infanzia è stato “il ragazzo di campagna” con Renato Pozzetto. Ho sempre un po’ faticato però a comprenderne il finale. Non riuscivo a capire come Artemio, dopo aver provato la vita milanese, potesse “accontentarsi” di tornare in campagna. Ora ho capito.
Mi chiamo Luca Capurso, sono un designer, un imprenditore e, da sempre, un instancabile giramondo. Per tutta la vita, mentre inseguivo traguardi indefiniti in giro per il mondo, una vocina dentro di me raccontava una storia diversa. Finché è arrivato (per tutti noi) un momento di stop forzato. E sono stato costretto ad ascoltarla.
In quei giorni il seme di Hunum ha iniziato a germogliare. Ho riscoperto l’odore della terra, delle piante, il rumore del vento tra le foglie, e la sensazione di serenità che si prova solo stando immersi nella natura. Sovrastati dalla natura. Ho deciso quindi di creare una struttura dove poter condividere questa energia con voi, cercando di “appoggiarmi” alla natura, e non di sradicarla per fare posto agli esseri umani. Il progetto Hunum è prima di tutto una scommessa. Voglio dimostrare che l’attività umana possa essere redditizia anche mantenendo una dimensione a misura d’uomo, ed operando con un profondo rispetto per la natura. Da ospiti, non da invasori.
